L’avventurosa storia del sacco a pelo

Ormai lo sappiamo: l’esperienza del campeggio è legata ad alcune cose che ci permettono di godere a pieno la nostra vacanza in mezzo alla natura. Dalla tenda al fornellino, passando per un buon coltello multiuso, molti sono gli oggetti di cui abbiamo bisogno. Ma ce n’è uno in particolare che è assolutamente indispensabile: il sacco a pelo.

Ma da dove ha origine l’invenzione di questa specie di letto trasportabile?

Se vogliamo risalire ai tempi più antichi e alle saghe nordiche, possiamo pensare che un primo rudimentale modello di sacco a pelo potesse essere la vela di una nave piegata su sé stessa in cui Freydís Eiríksdóttir, figlia di Erik il Rosso, si riscaldò in una notte particolarmente fredda.

In realtà è più probabile che i primi tipi di sacchi siano stati usati sulle montagne francesi dai doganieri che controllavano i passi: erano sacchi erano fatti di pelle di pecora, abbastanza resistenti all'acqua, e rivestiti di lana. Una volta usati, venivano arrotolati e fissati con delle fibbie, di modo da essere agevolmente trasportati a piedi o a dorso di mulo.
Verso la metà dell’ ‘800 gli esploratori artici migliorarono il lavoro fatto dai loro predecessori: dovendo resistere a temperature ben più estreme di quelle dell’alta montagna, ricoprirono lo strato di lana con un tessuto gommato ancora più impermeabile. Erano indubbiamente oggetti resistenti e utili, ma come ogni cosa avevano purtroppo un lato negativo: il fondo di gomma raccoglieva l’umidità della condensa durante il sonno, inumidendo il sacco a pelo all’interno e rendendolo estremamente difficile da asciugare.

Per arrivare al primo sacco a pelo prodotto in serie bisogna invece aspettare il 1876: si chiamava Euklisia e fu inventato dal gallese Pryce Pryce-Jones. Grazie alla produzione standardizzata, di cui Jones era conoscitore e che lo aiutò a diventare anche il padre della vendita per corrispondenza, il sacco a pelo cominciò a diventare un oggetto conosciuto ed utilizzato da un gran numero di persone. Il sacco Euklisia era una coperta di lana che si piegava a metà e si poteva chiudere lateralmente, risolvendo finalmente l'inconveniente di doversi infilare dall’alto tirando poi in su il resto del sacco. Era inoltre dotato anche di un cuscino di gomma gonfiabile cucito nel tessuto.
L'esercito russo fu il primo ad intuire l’utilità di questa invenzione e piazzò un grande ordine di circa sessantamila sacchi Euklisia; furono usati durante l’assedio di Plevna durante la guerra russo-turca ma, sfortunatamente per Pryce-Jones, la città cadde, lasciandogli un sovrannumero di diciassettemila sacchi. Il gallese non si perse d’animo e li mise in vendita come biancheria da letto a basso costo per senzatetto da usare per scopi benefici.
Il sacco Euklisia continuò comunque ad essere largamente diffuso tra gli eserciti europei e, successivamente, fu ulteriormente migliorato dai militari stessi.
Prima dell’inizio della seconda guerra mondiale la dotazione dei soldati era composta da cinque coperte di lana e una sottile coperta per isolarsi da terra una volta distesi. All'inizio del conflitto invece fu introdotto il sacco a pelo “da montagna” con il cosiddetto modello “ a mummia”, che permetteva di risparmiare spazio e peso durante il trasporto e riduceva l’utilizzo di piume al suo interno. Questa particolare forma aveva inoltre il vantaggio di mantenere il calore corporeo in modo più efficiente rispetto al design rettangolare. I sacchi a pelo pensati per i militari erano anche equipaggiati con una cerniera a sgancio rapido, in caso si fossero dovuti svegliare di soprassalto per un’azione militare.

I tempi delle sperimentazioni sono ormai lontani, oggi i sacchi a pelo sono diventati efficientissimi e si adattano perfettamente ad ogni tipo di necessità. Se possiamo goderci le nostre vacanze dormendo comodamente lo dobbiamo anche a tutti i “pionieri del sonno” che hanno studiato e migliorato sempre di più questa utilissima invenzione.


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