La fiamma portatile: storia del fornello da campeggio

Tutti noi campeggiatori conosciamo l’importanza e l’utilità del piccolo fornello portatile che ci permette di cucinare i nostri pasti quando siamo in vacanza. Senza di esso il numero delle ricette che potremmo preparare si ridurrebbe drasticamente, lasciandoci come scelta solo cibi precotti o inscatolati.Molti però sicuramente ignorano quale sia l’origine di questo rivoluzionario oggetto. Per questo motivo, facciamo un passo indietro nella storia.

In Giappone, tanto tempo fa

Il primo esempio di fornello “trasportabile” è probabilmente il giapponese Schichirin, una specie di piccola ciotola di ceramica che veniva riscaldata nella sua parte bassa da dei tizzoni di carbone ardenti. Le testimonianze di questo oggetto risalgono al 1600 ma nel paese del Sol Levante si è continuato correntemente ad utilizzarlo fino al 1800.

Il fornellino moderno

Per trovarci di fronte qualcosa di più simile a quello che è arrivato ai giorni nostri dobbiamo aspettare fino al 1849 quando un cuoco di origine francese chiamato Alexis Soyer lanciò sul mercato il Magic Stove, un fornello di medie dimensioni alimentato da un serbatoio di kerosene che avrebbe permesso ai suoi possessori di cucinare ovunque.L’invenzione di Soyer ebbe un successo relativo tra le persone comuni, ma fu molto apprezzata in campo militare ed ampiamente utilizzata dall’esercito britannico durante la guerra di Crimea.
Nello stesso periodo anche altre persone avevano pensato ad un modello ancora più facile da trasportare: il 1800 è il periodo delle grandi esplorazioni e numerosi avventurieri cominciarono ad inventare altri tipi di fornelletti, alimentati con alcool, grasso animale o nafta.

La produzione in serie

Arrivati agli albori del ‘900, l’utilità del fornelletto portatile era diventata ormai chiara a tutti. Fu per questo che lo svedese Carl Richard Nyberg decise di iniziare la produzione in serie di un apparecchio battezzato Viktoria, ma per avere un reale successo di vendite l’inventore dovette aspettare circa una decina d’anni, quando iniziò a vendere una versione migliorata del vecchio Viktoria: lo Svea, successivamente replicato in tantissimi altri modelli.Da quel momento in poi l’utilizzo dei fornelletti si estese in tutto il mondo, tanto da richiedere l’invenzione di alcuni modelli “universali”, che potessero essere alimentati da diversi tipi di combustibile a seconda della disponibilità locale.

Attualmente se ne trovano in vendita moltissimi tipi, quasi tutti diretti risultati delle evoluzioni dei modelli ottocenteschi. Si possono scegliere in base al combustibile, alla maneggevolezza e al peso ma sempre con la consapevolezza che sono stati secoli di evoluzione tecnica a regalarci la piccola meraviglia che portiamo con noi in campeggio.

Che esperienze avete con i fornelli da campeggio? Quali modelli preferite? Scriveteci!

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