Campeggio libero, quali norme? Facciamo chiarezza
Il campeggio libero è un'alternativa che ci permette di vivere a 360° il contatto con la natura.
Tuttavia dobbiamo mettervi in guardia dalle norme che che regolano il bivacco notturno fuori dalle aree attrezzate, perché la situazione normativa è più complicata di quello che potrebbe sembrare. Data la complessità normativa che regola il campeggio libero in Italia, ci siamo rivolti all'avvocato Claudia Cimato per approfondire e chiarire una volta per tutte la spinosa questione. Perché? Perché in Italia vige un accavallamento normativo tra legge ordinaria e regolamenti locali. In poche parole questo significa che la competenza di regolamentare le aree naturali in cui è permesso campeggiare liberamente è rimandata agli enti locali, così che ogni regione o comune può decidere autonomamente dove ciò sia permesso o espressamente vietato. Tuttavia, la legge fondamentale italiana, la Costituzione, stabilisce la libera circolazione dei cittadini su tutto il territorio statale. Come districarsi da questo caos? Claudia Cimato ha riepilogato le norme principali vigenti regione per regione in questo articolo che noi vi consigliamo. Prima di mettervi in viaggio per un'esperienza di campeggio libero, leggete il suo parere esperto sulla questione. D. In Italia non c'è una normativa univoca che regoli il campeggio libero perché la competenza è in mano agli enti locali che stabiliscono dove è possibile campeggiare.Quali conseguenze comporta? La mancanza di una normativa univoca sul campeggio libero comporta, nell'organizzare il viaggio e nello scegliere i luoghi, la necessità di avere quante più informazioni possibili (da reperire presso gli Enti Locali) su cosa è consentito fare e se sono necessarie autorizzazioni. Ciò per evitare spiacevoli disavventure e la comminazione di sanzioni pecuniarie. D. Che differenza c'è tra dormire su una panchina e accamparsi in una spiaggia a livello legale? Il vagabondaggio in Italia è perseguibile penalmente. Detto questo, dormire su di una panchina o accamparsi in spiaggia, teoricamente è possibile. Va tenuto presente che questa possibilità va modulata secondo talune variabili. Esistono, infatti, ordinanze comunali e/o della Capitaneria di Porto che regolamentano l'uso delle aree pubbliche e quello delle spiagge demaniali. In ogni caso laddove non è espressamente vietato, il bivacco dal tramonto all'alba è consentito. D. Quali sono i comportamenti del buonsenso e del rispetto della natura espressamente stabiliti dalla legge? Deve prevalere il buonsenso e la diligenza del “buon padre di famiglia”. Va tenuto conto di quanto stabilito sia a livello nazionale che dai regolamenti delle aree protette e dei centri ad interesse faunistico. Leggi nazionali prevedono il divieto di abbandono di immondizia e di lasciare incustoditi fuochi e/fiamme libere e tutto ciò che può provocare incendi. E' vietato deturpare alberi e arbusti e/o infastidire animali selvatici. L'ambiente è di tutti e va rispettato, troppo spesso le mancanze di qualcuno ricadono su di noi. Laddove vi siano principi di incendio e/o animali in pericolo è bene contattare la Guardia Forestale o i Vigili. D. Cosa consiglia ai nostri lettori prima di intraprendere un viaggio per campeggiare liberamente, oltre a leggere il suo post su Fringe in Travel? E' fondamentale contattare le Autorità Locali ed accertarsi della necessità o meno di autorizzazione per il pernotto/campeggio libero. Richiedere, quindi, quali documenti sono necessari e quale modulistica deve essere compilata. La cosa importante è verificare la necessità di queste autorizzazioni per tempo. Non sempre queste sono rilasciate "a vista". Credits: FringeInTravel |